Descrizione
Attenzione alla Panace di Mantegazza, una pianta molto invasiva che può arrecare seri danni per la nostra salute
Il suo nome scientifico è Heracleum mantegazzianum, ma è meglio conosciuta come Panace di Mantegazza.
Seppur la sua vita è breve, la sua crescita è molto veloce visto che può arrivare a raggiungere i 5 metri di altezza. Il problema non è solo che si tratta di una pianta molto invasiva, la preoccupazione principale è che può arrecare seri danni alla nostra salute.
I danni che questa pianta può causare sono vesciche, eruzioni cutanee e ustioni che possono richiedere fino a sette anni per raggiungere una completa guarigione. La sua linfa contiene sostanze chimiche tossiche che reagiscono con la luce, a contatto con la pelle umana, causando la formazione di vesciche. In pratica impedisce alla pelle di proteggersi dai raggi solari, e le conseguenze sono delle bruttissime scottature che lasciano evidenti cicatrici. Se la sua linfa entra in contatto con gli occhi, può causare cecità momentanea o permanente. Se per qualsiasi ragione si entrasse in contatto con questa pianta, la prima cosa da fare è lavarsi con acqua e sapone e poi recarsi all’ospedale. E’ una pianta molto pericolosa ed è fondamentale saperla riconoscere.
Come riconoscerla:
1) il colore delle foglie, a differenza dell’angelica, dell’Heracleum lanatum e della panace comune (Heracleum sphondylium), sono di colore verde chiaro brillante e tendente al giallo con le profonde lobature e segmentazioni;
2) l’aspetto del tronco è molto spesso e robusto, simile a quello del carciofo, con striature rosso scuro e contornato da peli irti;
3) l’altezza e la mole che sono molto superiori a quelle delle altre due piante citate dalle quali va distinta;
4) l’aspetto ovoidale dei frutti e del loro involucro, nel momento della fioritura rimane attaccato alla base dell’ombrella e tende ad appassirsi;
5) il diametro e l’imponenza dell’ombrella che è la più grande tra le ombrellifere In Italia la Panace di Mantegazza si trova solo in Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria occidentale, nell’estremo settentrionale della Lombardia e, secondo altre fonti, anche in Veneto e Trentino, mentre segnalazioni sporadiche sono state riportate a Cremona, nel Bresciano, nella Bergamasca e in Valcamonica.
La Comunità Montana di Valle Camonica da alcuni anni con la collaborazione di Regione Lombardia e ATS Montagna, per il tramite del Consorzio Forestale Alta Valle Camonica di Edolo e delle proprie Guardie Ecologiche Volontarie e con la consulenza scientifica del botanico Innocenzo Bona, ha attivato un programma di contenimento ed eradicazione della Panace di Mantegazza.
E' stato attivato un servizio di segnalazione affinché si possa intervenire tempestivamente per la sua estirpazione.
Le segnalazioni possono essere inviate per email all’indirizzo uff.bonificamontana@cmvallecamonica.bs.it, corredate da tutte le informazioni indispensabili per il riconoscimento e l’individuazione degli esemplari:
numero di telefono del segnalatore;
documentazione fotografica della pianta nel suo insieme e particolare delle foglie;
localizzazione possibilmente con rilievo GPS o descrizione località.
Si raccomanda di non toccare la pianta ed eventualmente di farlo solo se dotati di guanti protettivi per sostanze chimiche ed occhiali antispruzzo.